I capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea, dopo tutta una notte, sono riusciti finalmente a mettersi d’accordo sul Green Deal: “l’Europa aumenta le sue ambizioni nella strada verso la neutralità climatica e porta dal 40 al 55 per cento la riduzione delle emissioni entro il 2030”.
Ostacolo a questo accordo è dato dalla Polonia, la cui economia dipende soprattutto dal carbone.
“I leader sapevano che il clima sarebbe stato il vero scoglio per chiudere con un successo i due giorni del vertice europeo iniziato ieri a Bruxelles. Lo sapeva Angela Merkel, al suo ultimo summit da presidente di turno dell’Unione.
La cancelliera voleva sigillare il suo semestre Ue, le cui ambizioni sono state pesantemente compromesse dal Covid, con una doppia vittoria storica: Recovery Fund e Green deal.
Due dossier peraltro collegati, in quanto la Polonia per dare il via libera al ridimensionamento delle emissioni chiedeva solide garanzie finanziarie per la transizione verde della sua industria. E senza accordo sul Next Generation Eu da 750 miliardi e sul Bilancio Ue 2021-2027 da quasi 1.100 miliardi queste rassicurazioni non sarebbero potute arrivare”.
Ma ieri i leader sono riusciti ad arrivare a un compromesso: “una dichiarazione politica dei leader che rinvia di almeno un anno e mezzo l’introduzione delle regole – contestate dai due di Visegrad – che vincolano l’esborso dei fondi Ue al rispetto dello stato di diritto e forniscono una serie di garanzie sull’obiettività dell’applicazione delle norme, peraltro scontate”, per permettere al leader polacco Moraviecki e al leader ungherese Orbàn, di tornare a casa cantando vittoria.
“Sbloccato il dossier finanziario per rispondere alla crisi economica causata dal Covid, il vero successo della presidenza Merkel, gli europei a cena hanno lanciato le sanzioni contro la Turchia per le trivellazioni nel Mediterraneo orientale. Quindi, intorno all’una di notte, hanno affrontato il Green deal. L’accordo è arrivato solo alle 8.30 di questa mattina. Taglio del 55% delle emissioni entro il 2030, del 100% entro il 2050. Recovery e Bilancio finanzieranno su larga scala la transizione verde delle nostre economie con l’Unione che vuole dimostrare al mondo che il Green deal non solo è una necessità per salvare il pianeta, ma è anche un buon affare per la crescita economica. Questa la chiave, nella speranza degli europei, per portarsi dietro il resto del globo, Usa e Cina, unico modo perché la lotta al cambiamento climatico abbia successo”.
“L’Europa – ha subito twittato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel – è la leader nella lotta contro i cambiamenti climatici. Abbiamo deciso di tagliare le emissioni di almeno il 55% entro il 2030″. Ha aggiunto Ursula von der Leyen, numero uno della Commissione Ue: “Ottimo modo per festeggiare il primo anniversario del nostro EUGreenDeal!”. Per il premier Giuseppe Conte è stata una “una nottata intensa di lavoro coronata dalla chiusura positiva. Neutralità climatica pensando alle nuove generazioni”.
FONTE: www.repubblica.it